Il 27 giugno è venuto a mancare, dopo una vita ricca e intensa, il prof. John Finali Pulitzer, membro della nostra società per diversi decenni e consigliere dell’associazione negli anni 1995-1996.
John aveva una personalità eclettica e una mente brillante e sono sicura che è ancora nei ricordi e nel cuore di molti membri dell’AGI e della comunità accademica e scientifica.
Sono stata sua allieva all’Università di Napoli Federico II e pur se da circa una ventina di anni non condividevamo più gli stessi interessi scientifici, lui è stato il mio primo maestro ed una persona che ha contato molto per me.
Negli anni ‘90 approdammo insieme all’Università, io come dottoranda, lui come professore ordinario provenendo dal CNR, dall’ IIGB (Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica) in via Marconi, dove ha speso gran parte della sua carriera napoletana contribuendo al clima vivace, ricco e stimolante dell’IIGB. Si può dire che insieme abbiamo cominciato l’avventura accademica che ha poi occupato l’ultima parte della sua carriera. John amava molto formare le persone, i ricercatori, i giovani studenti, stimolandoli sempre a dare il meglio. Era una mente brillante, aveva una grande curiosità mista ad un irrefrenabile desiderio di capire i meccanismi biologici e un pungente senso critico che lo portavano rapidamente nel “nucleo” dei problemi, diventando spesso il terrore dei seminaristi, “inchiodati” dall’acutezza, a volte dalla “cripticità” ma anche dalla incredibile semplicità delle sue domande.
Queste sue qualità si sono espresse in studi che hanno spaziato dalla Drosophila melanogaster, in parte condivisi con Ferruccio Ritossa, al fago T4, fino ad approdare agli Eucarioti semplici, al lievito S. cerevisiae a cui ha dedicato gli ultimi anni della sua vita dapprima con studi pioneristici basati sull’intuizione di una conservazione funzionale degli elementi UAS di lievito e gli enhancer virali di Eucarioti superiori, quindi con studi sulla stabilità del genoma.
Egli era cittadino del mondo e la sua storia di vita ricca e complessa; ha lavorato negli Stati Uniti, in Giappone, in Svizzera e pur se amava fare tardi in laboratorio e portare avanti sempre in prima persona gli esperimenti (guai a chi toccava la sua ansa!) amava la vita, il mare, la sua barca a vela, la montagna, il buon cibo, e i suoi Adriana e Giorgio.
I suoi insegnamenti, il suo rigore metodologico e la sua vivacità intellettuale continueranno a vivere…Ciao John.
Prof. Alessandra Pollice
Mi dispiace moltissimo! Le mie più sentite condoglianze a Adriana e al loro figlio Giorgio.
Sergio Pimpinelli
Molto bello quello che ha scritto di John Pulitzer la sua già allieva Alessandra Pollice. Anch’io ricordo John con ammirazione ed affetto: era appassionato della scienza, ed ogni conversazione scientifica con lui era resa stimolante dalla sua intelligenza. Era riflessivo, dignitoso, ed agli antipodi della auto-promozione. Apparteneva alla generazione dei microbiologi che hanno fondato la biologia molecolare, e contribuì a fondarla in Italia. Fa bene l’AGI ad onorare la memoria di John Pulitzer.
Alessandra,
il ricordo di John é proprio bello, grazie per averlo condiviso. Un maestro di scienza ed umanità di cui porto bei ricordi a Napoli e anche molti a Pavia dove veniva spesso per condividere le sue ultime novità in seminari e lezioni sempre graditissimi.
Mi dispiace che anche lui se ne sia andato, rimangono i suoi bravi allievi ed il suo lavoro.
Alessandra Albertini
Grazie ad Alessandra per le parole veramente molto sentite. Mi dispiace moltissimo per John a mi unisco agli altri in un abbraccio ad Adriana e Giorgio. Anche io ho un ricordo molto bello di John e degli anni felici e di entusiasmante lavoro e chiacchierate di scienza trascorsi all’IGB negli anni ’80.
Non dimenticherò mai la sua correttezza e serietà professionale.
Andrea Riccio